sabato 10 novembre 2012

Eroi al ...quadrato nello strano mondo di Flatlandia


perchè amare e perchè non amare Flatlandia? copio qui una bella citazione con qualche curiosità
PERCHE’ SI’
Perché la cultura umanista di Abbott rende il libro interessante anche per chi non ama la geometria: triangoli e quadrati non sono più figure fisse di cui calcolare astrattamente lati e angoli, ma diventano personaggi che pensano, parlano e agiscono per risolvere i problemi pratici di un mondo bidimensionale. Questa brillante intuizione trasforma il nostro modo di vedere i Poligoni ed appare di per sé un’ottima ragione per leggere Flatlandia. Se poi aggiungiamo che  il romanzo, in un modo divertente e comprensibile a tutti, solleva un dubbio sulla reale conformazione del nostro universo, otteniamo un libro che delectando docet (lat: divertendo insegna), che “ti intriga spingendoti a fare ricerche su ricerche anche se per tutta la vita tu e la Geometria siete appartenuti a due mondi diversi”.

PERCHE’ NO
Perché la società di Flatlandia è gerarchica e ingiusta. L’appartenenza a una determinata classe sociale è determinata dal numero di lati, che cresce proporzionalmente all’aumento dell’intelletto. Così i Circoli hanno potere di vita e di morte sui subordinati Isosceli che, privi persino di Equilateralità (orrore!), sono a stento considerati persone. E in questa gerarchia troviamo, ancora più sotto degli Isosceli, le Donne. Prive di angoli  e perciò di raziocinio, sono allo stesso tempo necessarie per la riproduzione e pericolose per la società: le loro punte acuminate unite al loro scarso intelletto e autocontrollo le rendono armi letali per la fragile costituzione dei lati maschili.
Nonostante tutto, però, nonostante l’ingiustizia sociale, la censura e la scarsa libertà personale che caratterizzano il mondo di Flatlandia, non possiamo fare a meno di continuare a leggere, intrigati dagli astuti stratagemmi inventati dai Poligoni per sopravvivere in un mondo di pericolosi angoli appuntiti.


La curiosità:
Il nome inglese con cui è indicato il protagonista del romanzo, ‘a square’, nasconde un piccolo gioco di parole con quello dell’autore. Il termine infatti, oltre ad essere traducibile come “un quadrato”, può essere reso anche con “a al quadrato”, indicando la doppia a presente nel nome completo dello scrittore, Edwin Abbott Abbott.

La citazione
“Da noi è una Legge Naturale che il figlio maschio abbia un lato più del padre, così che ogni generazione (di regola) sale di un gradino nella scala dello Sviluppo e della Nobiltà.”
flatlandia-il-mondo-bidimensionale-di-abbott

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