domenica 27 aprile 2014

Russia difficile - Una guerra in rete

Mosca - Nuova stretta in Russia su web e comunicazioni internet.
Gmail, Skype, Facebook e simili rischiano di essere bloccati dalle autorità russe se rifiutano di mettere dei server all’interno della Federazione e conservare i dati dei loro utenti.
Questo uno dei provvedimenti del pacchetto di leggi anti-terrorismo approvato ieri in via definitiva.
Stando al documento, le società di comunicazione online devono registrare per sei mesi le informazioni di tutti i messaggi degli utenti.
Ma i dati devono essere conservati in territorio russo e, a meno che Google, Facebook e Microsoft (Skype) non decidano di mettere dei server nella Federazione, la Russia potrebbe bloccare l’accesso ai loro servizi.
“Le società straniere di servizi internet non ricadono sotto la giurisdizione russa – ha spiegato l’esperto di diritto aziendale, Konstantin Trapaidze al sito Lenta.ru -, pertanto su di loro le autorità federali non hanno reali strumenti giuridici di influenza”.
Se Google e co. Non vogliono installare i loro server in territorio russo, dice ancora, “Mosca non può fare nulla per obbligarle, l’unico modo è bloccare l’accesso ai loro servizi su tutto il territorio”.
Le società non hanno commentato il provvedimento e le sue eventuali conseguenze.
Ma non finisce qui.
Tra le altre cose, la normativa prevede che i blogger con almeno 3mila utenti giornalieri siano equiparati ai mass media e quindi debbano essere iscritti ad un registro apposito.
I blogger sono inoltre tenuti a verificare l’attendibilità dell’informazioni, a non pubblicare post estremisti e a rispettare la privacy.
Le pene, in caso di violazione, vanno dai 30mila ai 300mila rubli (dai 600 ai 6mila euro). Per i recidivi da 50mila rubli a 500mila. Oppure la sospensione dell’attività fino a 30 giorni.
Come mai tutti questi divieti? Forse Putin ha qualcosa da nascondere?

Per saperne di più sul capo di stato russo: Putin
Altre tensioni fra Putin e i Social
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