Dopo
che l’impresa fu compiuta il GGG ripartì per una nuova avventura e lasciò Sofia
con la Regina . Il GGG vuleva andare a scoprire nuovi mondi e nuove persone per
fare nuove amicizie e sperare di trovare altri giganti.
Iniziò
la sua avventura andando in America per comprare un razzo, che gli serviva per portarlo
fuori dalla Terra. Arrivato in America disse ai colonnelli spaziali: “Ciao, io
sono il GGG e vorrei svolazzare nello Spazio come un astronauta spaziale! Mi
potete prestare astrounave?”
Loro
esclamarono: “Bè… noi non abbiamo un’astronave così grande occorrerà costruirne
una nuova!”
E
il GGG disse: “Mettiamoci al lavoro allora!”
Iniziarono
a costruire l ‘astronave e la finirono, grazie all’aiuto del GGG, in meno di
tre giorni!
Il GGG saltò subito sopra l’astronave o, come la chiama lui,
l’austronave e partì. Arrivò subito nel Mondo dei ChiVaLà e la prima parola dei
ChiStaQua fu: “Chi va là?”.
Lui
rispose: “Sono il GGG il Grande Gigante Gentile”.
E
il popolo iniziò a correre e a gridare:
“Aiuto un giaganteeeeeee, aiutoooooooooo”
Il
GGG pensando che ci fosse un altro Gigante cattivo iniziò a correre anche lui
e, alla fine, cadde per terra svenendo. Il popolo lo portò dalla chipresidentessa
Chivasu che disse con aria scherzosa: “Chi esser tu?! E che vuole tu da noi?”
La
chipresidentessa si chiamva Chivasu perché aveva una carica importante e anche
perché era una Gigantessa come il GGG!
Il
grande gigante gentile, ripreso dallo svenimento rispose: “Io vengo qui in
pace, è vero sono un grande gigante, ma sono gentile io, sai! E tu, piuttosto,
come ti chiami?”
Esclamò
arrabbiata: “Io sono Chivasu!!!!! La chipresidentessa di questo mondo e di
questa città, che, non vedi la mia chisuper fascia! È decorata con lo stemma della città! Non noti
quanto è chifantastica? È leopardata con una rosa gigante al centro che simboleggia
le belle piantagioni di ChiVaLà”
Il
GGG non sentì molto il discorso, ma invece guardò Chivasu. Si ricordava di una
faccia del genere e andando indietro nel passato si ricordò di lei e ridendo disse:
“Mi ricordo di te tu sei la GGL, la Grande Gigante Lettrice, eri l’unica mia amica! poi te ne sei andata e mi hai lasciato con quei
brutti Giganti Golosi di Popolli.”
Detto
questo anche il GGL si ricordò di lui e lo portò a visitare la città. Il GGG
scopri: tante IKEA, autlet per l’abbigliamento, decorazioni ma soprattutto
moltissimi negozi di caramelle. E chiese alla GGL: “ Ma perché qui ci sono
negozi di caramelle? Non cariano i denti?”
Rispose
ridendo: “Sì, cariano i denti ai semplici umani delle terra, ma non a noi giganti
e nemmeno al mio popolo, noi abbiamo i denti di chiferretto”
Ridendo
insieme comprarono moltissime caramelle, ne mangiarono così tante che poi il
giorno dopo si ritrovarono con una malattia cosènonsò incredibile. Rimasero sdraiati su zucchero filato per
giorni fino al chisettimo che finì con un urlo di gioia. Quel giorno era
l’onomastico di San Chinonsaprei, il primo chiprotettore della città.
Il
GGG nel caos di quella festa si rese conto della bellezza della chipresidentessa, e alla fine se ne innamorò.
Il
GGG le domandò: “mi vuoi concedere questo ballochi Gigantessa?”
E
imbarazzata rispose “Certo mio chisignore” e iniziarono a ballare.
Finito
il ballo, cominciarono a parlare del chipiù e del chimeno: “Allora… come ti
trovi in questo mondo GGL?” disse il GGG, “Bè… io sto bene, però mi sono
stufata di essere la chipresidentessa, quindi, ho deciso, che dopodomani farò
un’elezione chistraordinaria dove si potranno candidare solo le Signorche,
perché, come ben sai, i Signorchi non sanno fare certe cose!”
Il GGG
ritenne che questa fosse una cosa positiva e pensò che se davvero la
chipresidentessa si licenziasse, potrà
tornare in Inghilterra con lei e farla conoscere a Sofia.
Il
GGG mosse le sue grandi orecchie ed esclamò: “Questa è una bellissima chiidea, ,
non c’è chiombra di chidubbio”
Il giorno
seguente la chipresidentessa decretò: “Signorche domani ci saranno le elezioni per diventare
chipresidentessa del mondo e della città, chi vuole prepari un chidiscorso e lo
faccia ascoltare!!!!”
Il
GGG approfittò della situazione per chiederle: “GGL vorresti venire in
Inghilterra con me e la mia Famiglia? Lì ci sono Sofia e una bellissima Regina.
Ti va di venire?”
Rispose:
“Io non lo so, prima devo chiedere ai chi sto qua se per loro va bene, sai loro
sono la mia chifamiglia”
Il
GGG triste piagnucolò: “hai ragione, infatti se tu non vuoi io non ti
costringerò!”
A
questo punto, si rivolse ai chicittadini e chiese: “chi sto qua, siete daccordo
se vado a vivere dal GGG dopo le elezioni?” e sussurrando aggiunse: “sapete mi
fareste un grande favore se rispondete di sì, però la decisione è vostra quindi
a voi la scelta finale”
Dopo
qualche minuto di consulto, i chi sto qua urlarono in coro: “Si puoi andare ma
non ti devi dimenticare di noi e soprattutto ogni tanto devi venire a
trovarci!”
La GGL
pianse per la gioia e felicissima andò a dormire.
Il giorno
dopo fu il giorno delle chielezioni. Ogni chicittadino poteva votare la sua
chicandidata preferita tramite il chitelevoto, perché le chielezioni si
svolsero in diretta chitv.
Molte
furono le chicandidate, provenienti da ogni parte di ChiVaLà, ma la chimilledue
fu la fortunata vincitrice che per farsi votare disse: “io voglio essere
chipresidentessa perché è un chilavoro che aiuta tutta la comunità nel fare il
bene.”
Il
GGG nel frattempo fece le chivaligie di Chivasu e le mise nel razzo. Prima di
partire il GGG prese le chivaramelle e chiese imbarazzato con voce tremolante a
GGL: “Vuoi tu Chivasu prendere me come tuo chisposo il GGG, Grande Gigante
Gentile?” e lei rispose: “ Sì, lo voglio, e tu GGG vuoi me come tua sposa?” e
lui rispose: “Sì, lo voglio”
Tutti
i cittadini,appresa la lieta notizia, si misero a piangere e successivamente i
due giganti partirono.
Arrivati
dalla Regina e da Sofia il GGG sventolò le sue orecchie ed esclamò: “Vi ho
portato una sorpresa! Ecco a voi Chivasu
GGL, la mia futura sposa!”
Sofia
pianse per la gioia e la Regina con calma, esaudì il loro desiderio unendoli in
matrimonio
Decisero
come meta turistica per il viaggio di nozze la città di ChiVaLà e poi vissero nella
casetta della Regina.
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